Sete by Pike Christopher

Sete by Pike Christopher

autore:Pike Christopher [Christopher, Pike]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Horror
editore: Mondadori
pubblicato: 2010-12-31T16:00:00+00:00


11

Kalika ha fatto le cose per bene. La Compagnia di Suzama è ormai ridotta a due soli membri. La notizia mi sconvolge. Di sicuro, ho detto a James in auto mentre ci dirigiamo a Palm Springs, al Centro sarà rimasto qualcuno che non è stato coinvolto nell’attacco.

— No — mi sta rispondendo. E con una risata amara aggiunge: — Siamo tutti veri credenti. Abbiamo creduto alla tua storia e abbiamo dato la caccia alla Madre Nera con tutti i mezzi a nostra disposizione. — Il sole brillante del mattino gli illumina il volto, ma James sembra nero di disperazione, mentre ripensa alla strage. — Al Centro non abbiamo più neanche la segretaria, adesso.

Allungo una mano e gli accarezzo una spalla. — Non è stata colpa tua. Se c’è qualcuno da biasimare, quella sono io. Sapevo di cosa lei era capace.

— Ci avevi avvertiti. Mi avevi avvertito. Se avessi dato ascolto ai tuoi consigli, forse sarebbe morta meno gente.

— No, non sarebbe cambiato niente. Era decisa a ucciderli tutti.

James si acciglia. — Allora come mai ha risparmiato mio padre e il tuo amico?

— Sono perplessa anch’io. Forse spera che Seymour o tuo padre le possano in qualche modo far trovare il bambino.

James è preoccupato. — Pensi che ci stia seguendo adesso?

Controllo per vedere se siamo pedinati.

— Non in questo momento, no — rispondo.

— Pensi che mio padre e il tuo amico siano al sicuro, da te?

Non mi sta chiedendo della minaccia di Kalika. A questo punto stiamo tutti fuggendo dal governo, dalla legge. Di sicuro il mio identikit è stato trasmesso ai superiori che sanno della mia presenza alla base militare in Nevada. Ultimamente la mia faccia è stata collegata a troppe carneficine. Ci sono parecchie possibilità che la polizia o I’fbi ci aspettino al Centro di Palm Springs. Dopo aver identificato i corpi, faranno due più due. Ecco perché ho insistito per andare immediatamente al Centro. Non ho ancora deciso se sarò disposta a uccidere pur di vedere le scritture.

— Sì, almeno per il momento — dico. — Tuo padre potrà riposarsi da me e Seymour si prenderà cura di lui. — Lo guardo. — Sei preoccupato per lui, vero?

Annuisce. — Ha il cuore malandato.

— Tu sei stato adottato?

È sorpreso dalla mia domanda. — Sì, da grande. Avevo sedici anni quando i miei genitori sono morti in un incidente stradale. All’epoca, mio padre e il professor Seter erano colleghi a Stanford. Lui ha cominciato a prendersi cura di me e io ho iniziato a chiamarlo papà, prima solo per gioco. Oggi però voglio più bene a lui che al mio vero padre. Poco dopo essermi trasferito da lui ha trovato le scritture e così, oltre alla casa, abbiamo cominciato a condividere anche una missione.

— Dove le ha trovate?

Esita. — In Israele. A Gerusalemme.

— Avevate detto nell’Europa occidentale.

— È meglio non essere precisi. E tu, le tue dove le hai trovate? Questa volta dimmi la verità.

— A Gerusalemme.

Annuisce. — E ieri Kalika le ha distrutte?

— Le ha prese. Non so se le abbia distrutte.



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